La Plastic Puglia ha trovato il suo primo dipendente

Sicuramente avrai letto la storia della Plastic Puglia e la sua difficoltà nel trovare un dipendente.

Si tratta di un’azienda di Monopoli alla disperata, è proprio il caso di dirlo, ricerca di autisti ma anche meccanici, elettricisti e carpentieri e manovali generici per le operazioni di carico. Purtroppo, tutti gli annunci di lavoro, caratterizzati da profili economici di tutto rispetto, sono andati inevasi. 

In questa storia, c’è una novità. Plastic Puglia ha trovato il suo primo dipendente.

Il primo dipendente della Plastic Puglia!

È un 61enne e si chiama Vito Pipoli. Ad avere l’idea di proporlo all’azienda è stato il figlio Francesco, 32enne, da qualche anno anche lui dipendente della Plastic Puglia di Monopoli. Suo padre aveva perso il lavoro da un anno, ma poteva essere la figura adatta dal momento che, come manutentore, ha anni di esperienza alle spalle, ed è uno del settore. Così Francesco decide di parlare con l’imprenditore titolare dell’azienda. Colucci, ha totalmente trascurato il discorso di età, si è piuttosto concentrato sulle competenze apprezzandone le doti di lavoratore e lo ha assunto con un contratto a tempo indeterminato con stipendio di 1.400 euro al mese. 

Il signor Pipoli è felicissimo e non fa altro che ringraziare il suo nuovo datore di lavoro. «Sono i primi giorni in azienda – spiega al Corriere del Mezzogiorno – mi sto trovando davvero bene. Ho legato con gli altri che sono tutti molto più giovani di me, io insegno qualcosa a loro e loro insegnano qualcosa a me».

Perché la Plastic Puglia ha così tante difficoltà a trovare risorse umane?

Questo episodio racconta molto sulla situazione del tessuto produttivo italiano. Le imprese, al netto delle difficoltà della congiuntura economica, continuano strenuamente nel loro percorso di crescita. E non c’è crescita senza risorsa umane, che formano team e che si dedicano ai progetti. 

Tuttavia, l’offerta e la domanda di lavoro rimangono, in Italia due pianeti separati da distanze siderali. Quasi da anni luce. È proprio il caso di dirlo. Quando si configura una domanda di lavoro, il mondo dell’istruzione, della formazione e delle politiche del lavoro impiega talmente tanto tempo a organizzarsi che l’offerta diventa obsoleta. Con essa, le competenze delle risorse umane che ancora devono trovare una collocazione stabile. 

Questo stato di cose porta gli imprenditori italiani, abituati storicamente e culturalmente a “fare da soli” a una grande consapevolezza: pensare in autonomia alla formazione, non solo dei propri dipendenti, ma anche di quelle persone che dipendenti lo diventeranno dopo.  

In Italia non mancano le persone, ma gli strumenti

Ci sono centinaia di persone puntuali, etiche, precise, volenterose e desiderose di mettersi alla prova, a cui purtroppo questo sistema istituzionale non garantisce adeguata formazione.

L’unico strumento, per candidati e imprese che vogliono incontrarsi, rimane il tirocinio. 

Il tirocinio dà la possibilità di avviare una risorsa umana ad un percorso di inserimento professionale, senza i vincoli burocratici, fiscali ed economici di un’assunzione.

Inoltre, il tirocinio si caratterizza per la sua componente eminentemente formativa. Se non vi sono scuole e centri di formazione capaci di forgiare professionisti, lo fa l’azienda, con la formazione in azienda caratterizzata dal tirocinio. 

Un’opportunità per il candidato per farsi conoscere e imparare.

Una opportunità per l’impresa di allargare la sua squadra, in maniera sostenibile e ponderata.

Per questo è nato Portale Tirocini, il primo Portale in Italia di incontro tra domanda e offerta di tirocini in Italia.

Gli imprenditori possono registrarsi qui e, in maniera assolutamente gratuita, pubblicare il loro annuncio di tirocinio.

Un sistema automatizzato restituirà una graduatoria di candidati pronti ad iniziare il tirocinio

Sarà poi l’imprenditore a decidere quali e quanti candidati convocare per un colloquio.

Portale Tirocini, buon lavoro. 

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