Sai bene quanta fiducia riponiamo nelle nuove tecnologie digitali a supporto della ricerca di occupazione.
Una tematica così importante come quella delle prime esperienze professionali, specie con il Tirocinio, ha trovato nel meccanismo del Ranking un grande esempio di impiego della tecnologia per avvicinare candidati e imprese.
Oggi, tecnologie come l’Intelligenza Artificiale vengono anche impiegate per ottenere importanti previsioni sull’andamento del mercato del lavoro.
Ottenere queste informazioni può rappresentare una grande risorsa per i candidati, che così possono potenziare i propri strumenti per cercare la loro prossima esperienza professionale.
Alcuni esperti hanno chiesto all’Intelligenza Artificiale di ChatGPT di OpenAi di fare una previsione su come cambierà il lavoro nell’arco del 2023.
La risposta non si è fatta attendere.
Soli 5 secondi.
Lo scenario presentato dall’intelligenza artificiale ha posto l’attenzione su 5 punti focali, su cui si giocherà il futuro del mercato del lavoro nel 2023.
- Competenze digitali: con il continuo sviluppo della tecnologia, è probabile che ci sia una crescente domanda di professionisti con competenze digitali avanzate, come sviluppatori di software, esperti di data science e di intelligence artificiale, e altri profili simili.
- Lavoro a distanza: con l’aumento del lavoro a distanza dovuto alla pandemia COVID-19 è probabile che ci sia una maggiore domanda di professionisti in grado di lavorare in modo efficace in modalità remota.
- Competenze interpersonali: con l’aumento della comunicazione virtuale, potrebbe esserci una maggiore richiesta di professionisti in grado di lavorare in modo efficace con i colleghi e i clienti in modalità online.
- Competenze di problem solving: le imprese potrebbero avere bisogno di professionisti in grado di risolvere problemi complessi e di trovare soluzioni innovative, indipendentemente dal settore in cui operano.
- Competenze di pensiero critico: con l’aumento della quantità di informazioni disponibili, potrebbero esserci maggiori opportunità per coloro che sono in grado di analizzare e interpretare dati e di formulare giudizi basati sull’evidenza.
Uno scenario che restituisce importanti consapevolezze: andranno avanti tipi svegli, a loro agio con la tecnologia digitale ma, più di ogni altra cosa, in grado di interpretare con flessibilità e giudizio le sfide del futuro.
Informazioni preziose, se raffrontate ai dati di questo mese, riportati dal Corriere della Sera.
A gennaio 2023, inoltre, secondo il consueto bollettino di Unioncamere, l’industria ha in programma 174 mila assunzioni. Sono alla ricerca di personale le imprese delle costruzioni (5 mila entrate), seguite dalle imprese della meccatronica con 34mila entrate e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo che programmano 27 mila entrate. I servizi prevedono di assumere 330 mila lavoratori: a offrire le maggiori opportunità lavorative sono i servizi alle persone che ricercano 64 mila profili, seguiti da commercio (60 mila) e turismo (58 mila). È in crescita il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che passa dal 38,6% dello scorso anno al 45,6% (pari a circa 230 mila assunzioni). La mancanza di candidati è la motivazione maggiormente indicata dalle imprese (27,8%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,5%) e da altri motivi (4,3%). Sono difficili da reperire dirigenti (66,1%), operai specializzati (61,9%), tecnici (51,6%), conduttori di impianti (49,0%), professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%), professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,0%).
Tutto questo può e deve generare fiducia.
C’è grande spazio di manovra per iniziare carriere felici e soddisfacenti.
Bisogna solo partire con il piede giusto.
Come?
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