È così, oggi ricorre il 25esimo anniversario del tirocinio, introdotto il 24 giugno 1997 con la legge 196 (Pacchetto Treu). 

In questi anni, tante cose sono cambiate nel mercato del lavoro. Tante ancora ne cambieranno. Tuttavia, il tirocinio, era e rimane lo strumento cardine per poter entrare con efficacia e consapevolezza nel mondo del lavoro.

Il 2021 è stato l’anno dei record.

Dopo la battuta d’arresto del 2020, dovuta in gran parte alle note cause sanitarie, il 2021 riparte col botto: +40% rispetto all’anno precedente.

 Il numero totale di tirocini si attesta a 329.551.

Sono più numerosi nelle regioni del Nord (oltre 185mila) rispetto al Mezzogiorno (quasi 87mila) e al Centro (57.500). Un vero boom di stage extracurricolari nel 2021 si è verificato in Piemonte (+50,3% rispetto al 2020), Toscana (+47,4%), Lombardia (+47,1%), Basilicata (+46,9%), Valle d’Aosta (+46,4%), Campania (+44,2%), Friuli-Venezia Giulia (+44,0%), Lazio e Liguria (+43,5%) e Marche (+42,6%). Invece in Calabria si registra solamente un +1,4% e in Sicilia solo un +29,3%.

Per quanto riguarda la distribuzione delle opportunità per genere, dei 330mila stage del 2021 il 49,3% è stato a favore di donne e il restante 50,7% a favore di uomini. Inoltre, nel 2021 il 63% di essi si è trasformato in occupazione stabile (nel 2011 solo il 30% dei tirocinanti ha tramutato il tirocinio in occupazione) e il 53% di questi in contratti di apprendistato.

[fonte www.avvenire.it]

Questi dati parlano da soli.

L’impianto normativo italiano è complesso e gli imprenditori non possono fare il lavoro dei consulenti del lavoro. Per questo motivo, sempre più imprese, con tendenze esponenzialmente crescenti, utilizzano lo strumento del tirocinio per introdurre in aziende nuove persone.

Non è solo una questione di risparmio economico.

La struttura “leggera” del tirocinio è perfetta per la formazione.

Un altro dato importante: l’imprenditoria italiana si è resa conto che le hard skills si imparano in azienda, con le attività quotidiane. Le soft skills, le attitudini e la personalità sono i veri tratti da cercare in nuove risorse umane.

C’è stata la legge di Bilancio che ha riformato, in parte, il tirocinio. Cosa cambierà?

Qualcosa. Non di certo la sua preziosità.

Si è proceduto a un riconoscimento di una congrua indennità ai tirocinanti, obbligo di comunicare al Ministero del Lavoro l’attivazione degli stage, sanzioni per l’uso fraudolento dello strumento in sostituzione di rapporti di lavoro. Sono queste le novità già applicabili della riforma dei tirocini contenuta nella legge di Bilancio 2022 (legge 234/2021, articolo 1, commi 721-726).

Avanti tutta quindi. Nel 2021 il 63% dei tirocini si è trasformato in occupazione stabile.

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