Cosa cambia con la nuova manovra del Governo per il lavoro nel 2023?
Le novità non si fanno attendere: dalla fiscalità fino alle misure di agevolazione per le assunzioni delle persone ad oggi non occupate.
Inoltre, ci sono importanti novità sullo smart working, sulla previdenza e sugli sgravi contributivi.
Vediamoli insieme.
Come funziona la tanto vituperata flat tax?
Si introduce per le persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo che non applicano il regime forfettario, la cosiddetta tassa piatta del 15% da applicare alla parte degli aumenti di reddito calcolata rispetto ai redditi registrati nei tre anni precedenti.
Inoltre, si alza la soglia dei ricavi per i professionisti in regime forfettario. Da 65k a 85k lordi annui.
Non male per i professionisti che rientrano in questo fatturato, che così dovranno versare solo il 5% di Irpef rispetto alla base imponibile.
Tuttavia, l’agevolazione cessa immediatamente per coloro che avranno maturato compensi o ricavi superiori ai 100 mila euro.
E lo smartworking?
Smart working prorogato solo per i fragili. Nella Legge di Bilancio si prevede che i datori di lavoro, fino al 31 marzo 2023, favoriscano lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile da parte dei lavoratori dipendenti pubblici e privati affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico (lavoratori cosiddetti fragili), anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, a parità di retribuzione e salve le disposizioni dei relativi contratti collettivi nazionali più favorevoli.
La Legge di Bilancio incrementa dal 30 all’80% l’indennità per congedo parentale per le madri lavoratrici dipendenti e per i padri lavoratori dipendenti, in alternativa tra loro, nel limite massimo di un mese da usufruire entro il sesto anno di vita del figlio con riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o di paternità successivamente al 31 dicembre 2022.
Fonte: il Messaggero
E gli esoneri contributivi?
La nuova Manovra del Governo per il lavoro introduce un esonero contributivo totale per le assunzioni a tempo indeterminato (e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato) di percettori del reddito di cittadinanza, effettuate nel 2023. Il limite massimo di importo entro cui è riconosciuto tale esonero è pari a 8.000 €. La Legge di Bilancio estende anche alle assunzioni effettuate nel 2023 l’esonero contributivo temporaneo al 100%, fino a 8.000 € (in luogo di 6.000 € previsti dal DDL iniziale), per le assunzioni di donne svantaggiate (in base a fattori come l’età, la durata della disoccupazione, il settore di specializzazione e il territorio in cui risiedono) e di giovani al di sotto di 36 anni.
Fonte: il Messaggero
Novità sui tirocini?
Non si vedono grandi novità all’orizzonte. Al netto degli sgravi contributivi relativi alle assunzioni, il tirocinio formativo extracurriculurare, disciplinato da ciascuna legge regionale di riferimento, risulta ancora essere lo strumento migliore, per candidati e imprese, per iniziare un percorso di inserimento aziendale.
In Portale Tirocini, gli imprenditori possono trovare i migliori aspiranti tirocinanti per la loro azienda, grazie a un sistema di graduatoria automatizzato chiamato ranking, che li ordina in base alle esperienze, al livello di istruzione e ad altri importanti fattori.
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